• 70 d.C. Svetonio Tranquillo Gaio  (Erudito e biografo latino del 70)
    da “De Vita Caesarum” biografia di 12 imperatori da Cesare a Domiziano.

Vitellio  Aulo con il suo mastodontico esercito formato da Galli, Bretoni e Germani, nel 69 sconfisse Otone a Brescello sul Po e per questo ringraziò l’oracolo di Norcia con una “Sacra veglia” insieme a tutto il suo esercito

  • Trebellio Pollione ( nome fittizio di presunto storico romano III-IV sec.) Da “Disus Claudius” in ”Scriptores Historiae Augustae” biografie di imperatori da Adriano a Numeriano 

“ Nel 270 Claudio II il Gotico, imperatore di germania discendente di Vespasiano, consultò l’oracolo dell’Appennino  sulla sua sorte e ricevette tale responso: La terza estate lo vedrà regnante sul Lazio. Parimenti richiese dei suoi discendenti: Ad essi non metto termine né di cose, né di tempo. Avendo ancora chiesto del fratello Quintilio che voleva a suo fianco nell’impero, il responso fu: I fatti lo mostreranno grande sulla terra. L’anno seguente, che fu il terzo del suo impero, morì Claudio conforme a quello che l’Oracolo della sua terra gli aveva risposto.”

  • Francesco Stabili alias Cecco d’Ascoli
    ( intellettuale, filosofo, matematico, astrologo, medico, mago ricercatore, templare dell’Ordine di Madonna Sapienza, scrittore e docente di astrologia dell’università di Bologna, 1269-1327,  bruciato vivo dal tribunale di Firenze, primo martire della feroce crociata contro maghi, negromanti e streghe  ed eretici ribelli  voluta da papa Giovanni XXII) Da “Acerba”

E’l spatio che fra le stelle vidi
fra il confalone e’l pozzo, e’l foco sacro,
è gran segreto: voglio che tu credi.
Lì son le carattere segnate.
Le lor vertude qui non ti disacro
qual son da la Sibilla sogiellate.

  • Andrea di Jacopo da Barberino, al secolo Andrea de’ Mengabotti (Barberino Val d’Elsa, ca. 1370 – ca. 1432), è stato uno scrittore italiano di epoca medioevale (il maggiore dei cantori in banco fiorentini)  

Da Guerrin  detto il Meschino”

….il mago africano vecchio e sapiente dimorante sul Monte Zima non fu in grado di indicare al Meschino come trovare il padre e la madre, ma gli diede il seguente consiglio:  “Ho letto che la Sibilla è ancora viva e si dice che non morirà sino alla fine del mondo. Andate da lei, sulla montagna sopra la città di Norcia ed ella vi dirà ciò che volete sapere, perchè conosce tutte le cose presenti e passate. Ela vostra unica speranza poichè non esiste alcun altro in grado di svelarvi il mistero che vi opprime.”

FLAVIO BIONDO 

Flavio Biondo (latino Blondus Flavius; Forlì, 1392 – Roma, 4 giugno 1463) è stato uno storico e umanista italiano del Rinascimento. Fu il primo a coniare il termine Medio Evo e fu lui “ad analizzare per primo gli antichi monumenti di Roma con vero e proprio metodo archeologico”

Da Italia Illustrata”

C’è nella parte più alta dellAppennino un monte di S. Maria in Gallo città alla quale nello stesso Appennino è vicina una Grotta chiamata comunemente della Sibilla, e poco sopra c’è quel lago nellAppennino nel territorio di Norcia che raccontano con vana menzogna essere pieno di demoni, in luogo dei pesci.Tuttavia quella fama dei due luoghi nei secoli precedenti sedusse molti e parecchi che si dilettavano di negromanzia o erano abili di conoscere cose mirabili per salire su questi ardui monti con grande ed inutile fatica.

ANTOINE DE LA SALE

Antoine de La Sale o de La Salle (1388 circa – 1462 circa) è stato uno scrittore francese satirico. Precettore al seguito di Ludovico III dAngiò.

Da “Le paradise de la reine Sybille” 

Il piccolo monte superiore, detto la «Corona» del monte, dalla base delle rocce della «Corona» alla cima, è alto circa trenta tese. Là trovasi a destra lentrata della grotta. Lingresso è piccolo e ha la forma duno scudo, acuto sopra e largo sotto. C’è davanti una roccia, e chi vuole entrarvi deve abbassarsi molto e muoversi carponi. Discendendo con i piedi avanti, si entra in una cameretta quadrata che trovasi a destra del pertugio, nella quale sono intagliati intorno dei sedili. Questa cameretta è lunga da otto a dieci passi e altrettanto larga e alta. In questa stanzetta vi è un pertugio quasi rotondo della grandezza della testa duomo, da cui penetra ben poca luce per il grande spessore della montagna.Alloggetto di questa stanza, chi vuole andare avanti vada a destra; ma è necessario prima portare i piedi avanti, non essendo possibile andare altrimenti, tanto la caverna è stretta e pendente in basso.

ANTONIO FUMATO 

Antonio Fumato (prete di Montemonaco, personaggio lunatico del XV sec. che aveva condotto alcuni cavalieri all’interno della Grotta della Sibilla)

Da quanto narrato ad Antoine de la sale e riportato nel “Le paradise de la reine Sybille” 

“… dopo il vento  che non durava più di quindici tese, si trova un ponte che non si sa di cosa sia fatto, ma pare che non superi l’ampiezza di un piede ed è molto lungo. Sotto vi è un abisso di grandissima ed orribile profondità, nel fondo si ode un gran fiume, che fa un fragore orrendo. Non appena si poggiano i piedi su questo ponte esso si mostra abbastanza largo,… dopo i due dragoni di pietra …….ci sono le due porte di metallo che sbattono senza sosta.”

PAPA PIO II 

Pio II, nato Enea Silvio Piccolomini (Corsignano, in Val d’Orcia, 18 ottobre 1405 – Ancona, 14 agosto 1464), fu il 210º papa della Chiesa cattolica dal 1458 alla morte.

Da una lettera al fratello Giorgio del 1431 “sotto una scoscesa rupe vi è una grande caverna nella quale scorre dellacqua. Quivi ricordo di aver udito havvi convegni notturni di streghe,  demoni ed ombre notturne, chi ha il coraggio può vedere gli spiriti,  parlare con loro ed apprendere le arti magiche. Ma io non lo vidi né mi curai di vederlo, ciò che può conoscersi col peccato è meglio ignorare.”

GIAN GIORGIO TRISSINO 

Gian Giorgio Trissino (1478 – 1550) è stato un umanista italiano.Poeta e tragediografo, si interessò di linguistica e architettura, oltre a svolgere attività diplomatiche per conto del papato. Amico e mentore di Andrea Palladio, tradusse il De vulgari eloquentia di Dante Alighieri.

Da Italia liberata dai Goti” libro IV 

Preghiera di Narsete alla città di Norcia”“Ardo dun incredibile desiodi visitar la vostra alma SibillaAntichissima danni e di prudenza,da cui per grazia a lei dal ciel concessa,Si pon saper tutte le cose umane, che son, che furo, e che dovran venire.”

GIOVANNI DELLE PIATTE 

Giovanni delle Piatte (mago negromante trentino XV sec.)

In Archivio Trentino “dal materiale del processo di Trento del 1487”

“…e così Giovanni col suo maestro da Roma decisero di recarsi al monte delle Sibille, cioè il Monte di Venere dove vive Erodiade.
…e prima di arrivare all’entrata della montagna, si avvicinarono ad un lago azzurro dove li aspettava un frate nero vestito di nero.
… e così si diede al diavolo anima e corpo per servirlo. Fatto questo il  fratone nero in un attimo li trasportò nella cavità della montagna, dove bisognava passare una porta che si apriva e chiudeva da sola e in fretta, e appena si apre bisogna saltar dentro in fretta per non essere schiacciati. Passata la porta ed oltrepassato un gran serpente, arrivarono ad un’altra porta presso la quale un vecchio avverte le persone che non devono fermarsi per più di un anno altrimenti non potranno più uscire. Quando furono entrati videro il vecchio Tonhauser che dormiva e c’erano donne e ragazze , la donna Venere ed anche uomini.
…la donna Venere si trasformava in serpente dalla cintola in giù per tre giorni a settimana…

PIER ANTONIO CARACCIOLO

Pier Antonio Caracciolo (Napoli sec. XV-XVI) Autore teatrale.Si distinse sia sul versante della farsa in dialetto che su quello della commedia letteraria. Per questo le farse cavajole sono giustamente ritenute allorigine della Storia del Teatro Comico Italiano.

Da Farsa dello Ymagico”“ Né parlo come alcuni che dirannoche spesso a Norcia vanno per conductiper caverne et per gructi ben guardatida serpenti incantati et da centauri,poi dicon gran tesauri haver trovatiet libri consacrati, et poi nel finimontagne de rubini et de diamantiguardate da giganti e in mezzo ad loro un lecto tutto doro ove se soleriposar col sole la Diana, et la fata Morgana poi saffaccia…”

FRANCESCO PANFILO 

Francesco Panfilo (umanista di San Severino Marche nato 1480 e  morto probabilmente intorno al 1535-42) 

Da “Picenum” edito a Macerata nel 1575 e a Fermo nel 1792.

“Hic colitur Virgo summi regina tonantis
Nomen inest sacris his Casaricchia locis.
Hoc iurare timent homines, et fallere Numen
Fallenti subito maxima poena datur.
Non gaudet leni Diva haec (ut dicitur) ira,
Non pensat tarda crimina facta mora.
Quisquis enim falso digitis altaria tangit,
Protinus arescit funditus usque manus.”

ABRAHAM ORTELIUS 

Abraham Ortelius (anche Ortels, Oertel, Orthellius, italianizzato in Abramo Ortelio) (1528 – 1598) è stato un cartografo fiammingo. Ortelius fu con Mercatore il grande fondatore della cartografia fiamminga.

Da Teatrum oreis terrarum”“ NellAppennino che sovrasta questa regione è lorribile antro che dicono della Sibilla e che ritengono essere i Campi Elisi.  Il popolo si sogna che la Sibilla nella sua Grotta possieda un grande regno meraviglioso con palazzi e giardini e grande abbondanza di ogni genere di delizie. Questa grotta è nota ai miei compatrioti col nome di Frau Venus Berg”.”

GIOVANNI ANTONIO MAGINI 

Giovanni Antonio Magini noto anche con il nome latino Maginus (Padova, 13 giugno 1555Bologna, 11 febbraio 1617) è stato un astronomo, astrologo, matematico e cartografo italiano.

Da “Geografia Tolomea corretta dal Magini” edito in due volumi a Venezia nel 1597/98

“ va nella cima dellAppennino addimandato monte Victore il lago Norsino … et horribile spelonca volgarmente nominata la caverna della Sibilla, di cui recitano i bugiardi e gli impostori molte ciance,  onde i Norsini vedendo, che  frequente numero di incantatori e malèfici continuamente vi correvano, furono costretti a turarla e ben coprirla.”

PAOLO MÈRULA

Paolo Mèrula, (fiamm. Paul van Merle). – Storico e geografo (Dordrecht 1558 – Ros tock 1607). Occupò a Leida la cattedra universitaria di storia (1592) e l’ufficio di bibliotecario (1598). Opera principale: Cosmographiae generalis libri tres, item Geographiae particularis libri IV (1605), rimasta incompleta, ma notevole per la trattazione d’Italia, Francia, Spagna. 

Da Cosmographia generalis” edita nel 1621“ Nel Piceno al fianco del Monte Vettore verso oriente si trova un lago portentoso che chiamano nursino….C’è anche una Grotta della Sibilla nel Piceno non lontano dal Castello di Santa Maria Gallicana nellAppennino, grande ed orribile.”

GIOVAN BATTISTA LALLI

Giovan Battista Lalli Poeta giocoso (1572 – 1637). Governatore di piccole città pontificie, è ricordato per i poemi la Moscheide (1624), la Franceide (1629) , l’Eneide travestita (1633), parodia di Virgilio.

Da lEneide travestita” pubblicata nel (1633)“ Efama che da Cuma ove le prime stanze Lillustre Poetessa ottenne,Mentre colà troppa frequenza opprime la sua quiete,A lei partir convenne;Nelle remote inaccessibil cime del Nursin monteA riposar sen venneDal curioso volgo ivi si cela, e raro alti secreti altrui rivela.”

THEODOR MOMMSEN 

Theodor Mommsen, Giurista, filologo, storico ed epigrafista (1817 – 1903). Dedicatosi allo studio dell’antichità italica e romana, venne (1844) in Italia a ricercare e illustrare iscrizioni antiche.

Da Le provincie romane”

Liscrizione,  alla quale  và riconosciuto un sicuro significato letterario non  completamente intelleggibile, presenta  una certa affinità con segni dellalfabeto greco arcaico, fenicio, protoitalico ed ebraico.

PIO RÀJNA 

Pio Ràjna Filologo italiano (1847 – 1930). a Firenze insigne maestro di romanistica; socio nazionale dei Lincei (1907). Notevolissimi, tra i tanti, gli studî intesi a determinare i modi di rielaborazione e svolgimento della materia epica e cavalleresca di Francia che sta a fondamento del poema cavalleresco italiano; studî culminati con l’esauriente ricerca sulle Fonti dell’Orlando furioso (1876).

Da Dallo studio in loco del 1897 alla  Grotta della Sibilla”“ Ho saputo dai pastori che lingresso della grotta era stato fatto chiudere dalle autorità di Norcia per evitare manifestazioni di superstizione e di credulità, ma che lentrata era stata forzata da cercatori di tesori.  Tra il 1870 e 1877 erano saliti visitatori, uno dei quali era penetrato per circa trecento metri, con un prete veronese ed un signore di Fermo.”

ANGELO FLAVIO GUIDI

Angelo Flavio Guidi, nato a Siena nel 1883 giornalista, scrittore e diplomatico, per San Marino fu Vice Console prima a New York – dal 1930 al 1946 – poi a Roma, negli anni ’50 e ‘60.

da “Lavoro d’Italia” del 28/9/1928

 “Dall’Appennina e non dalla Cumana furono portati i Libri Sibillini a Tarquinio Prisco poichè io ho visto alcuni frammenti dei Libri della Sibilla Appenninica  o Picena alla Nazionale di Parigi, pagati addirittura 300 soldi.”

DOMENICO FALZETTI 

Domenico Falzetti musicista, archeologo e alpino (1896-1966) per tutta la vita cercò di scoprire la grotta e i misteri della Sibilla Appenninica, iniziando i primi scavi nel 1920

Da “Scavi alla Grotta della Sibilla del  1953 diretti  da Giovanni Annibaldi Sovraintendente alle Antichità delle Marche ”

“ L’entrata della grotta era in uno stato deplorevole, quello sconvolgimento di terra e massi era stato operato indubbiamente dal Consalvatico durante gli scavi del 46 con le mine. E’ inutile che io dica che  del cunicolo fatto negli scavi del 1930 non esisteva il più piccolo indizio. Durante la rimozione dei detriti saltavan fuori vuoti più o meno grandi. Dall’insieme apparve chiaro che in passato doveva essere crollata una gran volta della quale rimaneva, avanzo sbreccato, quel tratto di volta d’angolo che ricopriva quello che si riteneva fosse il vestibolo della grotta.
Su una grossa pietra si trovò una data di grande importanza.

MARIO MONTI GUARNIERI 

Mario Monti Guarnieri (1908-1965) discendente della nobile famiglia senigallese Monti, cultore di studi storici partecipò agli scavi della grotta del 1920 con Domenico Falzetti

Da Per gli scavi nella Grotta della Sibilla” del 1921“ Ma questantro non è oggi che una bassa caverna di qualche metro, ove male e curvi si accede. Un angolo della caverna discende sensibilmente verso il basso e sembra  esser linizio di una galleria discendente a mò di scala per dar adito ad una susseguente grotta, di cui lattuale caverna non sarebbe che il vestibolo.Ma essa è stata riempita con grosse e piccole pietre.”

VINCENZO FRENGUELLI 

Vincenzo Frenguelli (XX sec.) archeologo partecipò agli scavi della grotta diretti dal Falzetti

Da “Sugli scavi nella Grotta della Sibilla” Editore Minerva Magistrale 1954

“ Ci apparve una specie di architrave di pietra sagomata e squadrata, disposta orizzontalmente ed appoggiata con le estremità su due altre pietre verticali che sprofondavano nel cumulo di macigni che ostruiscono la cavità, le quali non possono confondersi con le restanti pietre grezze che loro stanno attorno per una innegabile regolarità nel taglio e nella forma.”

Alle lettere AV unite a monogramma seguiva una P divisa con un punto dalla lettera precedente e dopo il numero 1378 scritto in cifre arabe ma alla maniera del tempo.”

FERNAND DESONAY 

Fernand Desonay (Verviers 1899Lavacherie 1973) è stato un linguista e accademico belga, docente Università di Liegi scrisse la prefazione al libro di Augusto Vittori “Montemonaco nel Regno della Sibilla Appenninica” e la prefazione al libro “Il paradiso della regina Sibilla” di Antoine de La Sale edito da Millefiorini di Norcia nel 1963. Si recò diverse volte sul Monte Sibilla e seguì dal Belgio tutte le campagne di scavo intraprese nella prima metà del 1900

Da “Scavi nella Grotta dell’Agosto 1930 diretti dal Comitato Romano Umbro Marchigiano pro Sibilla”

“ Una grossa pietra, che si credeva ostruisse l’ingresso, e si diceva fatta rotolare dai pastori superstiziosi, era completamente a nudo: l’aspetto però non era quello di una pietra di riporto…
… Si praticò un’apertura profonda due metri circa e si trovò un vuoto interno. Io stesso, con l’aiuto di una torcia a vento vidi un vuoto nel fondo dello scavo. Inoltre un membro del gruppo avvertì una leggera corrente d’aria proveniente dall’interno.”

GIUSEPPE ANTONINI

Giuseppe Antonini, speleologo, esploratore, guida speleologica e tecnico del CNSAS. Socio del Gruppo Speleologico Marchigiano, ha partecipato a tantissime esplorazioni contribuendo alla conoscenza in diversi massici italiani e non solo. Ha partecipato ai sondaggi condotti sulla grotta e sommità della Sibilla nel 1983 dal Gruppo Speleologico Marchigiano.

Da La Grotta della Sibilla” articolo relativo all’esplorazione del 1983

“Uno studio geologico strumentale ha riscontratro anomalie sul terreno, riconducibili alla presenza di cunicoli sotterranei.Abbiamo constatato che nel manto nevoso spesso oltre due metri, proprio in corrispondenza della frana, si apriva un grosso buco dal quale usciva una sensibile corrente di aria, relativamente più calda, caratteristica questa di grotte di un certo sviluppo.Durante gli scavi abbiamo rintracciato quella che doveva essere la volta della seconda stanzetta, proprio quella dove dovrebbe trovarsi il proseguimento.”

Io sono colei che domina sul fato

colei a cui sono sottoposte tutte le divinità

perchè al di sopra di esse

io stessa svolgo il ruolo del destino onnipotente.

Io sono colei che non generata tutto generò

sono la vita che trionfa sulla morte

sono colei che dispensa.

Io sono tutto ciò che è stato, che è e che sarà

e nessun mortale o dio

ha sollevato il mio bianco peplo.

Plutarco

filosofo ed erudito greco 45 -125, proconsole imperiale di Adriano, dal 105 uno dei due sacerdoti  di Apollo al tempio di Delfi, presidente dei giochi Pitici.

“La Signora dell’Occidente” dal trattato “Sul Fato”