Le Sibille
La divinazione della caverna
Gli unici esempi di divinazione nella caverna appartengono alla tradizione italiana e celtica, di sicura derivazione aria. Si trattava del culto primitivo secondo il quale il contatto con la Madre Terra era in se fonte di ispirazione divina. Eforo cita un centro oracolare italico situato nella profondità della terra, nelle vicinanze dell’Averno, dove i Cimmeri accolgono coloro che vogliono consultare l’oracolo, Plutarco e Pausania parlano di un centro oracolare in una grotta montana dove risiede un oracolo della sorgente e lo collocano ad occidente. Al contrario gli autori latini furono i soli ad associare la Sibilla Delfica alla grotta del Monte Parnasso e l’Eritrea ad un antro profetico presso Eritre. In Grecia ella ha sempre profetizzato seduta sul tripode o sopra una pietra, mentre in Italia i centri oracolari dei monti, erano generalmente delle grotte naturali dove i postulanti, durante la consultazione, prendevano posto su sedili intagliati nella pietra mentre da un antro più interno l’oracolo pronunciava i suoi responsi ispirato dalla sorgente sacra. Cuma è l’unico posto su cui gli storici antichi e moderni si trovino d’accordo sulla Sibilla divinante sottoterra. Tradizione acquisita dalle antiche religioni italiche che attribuivano agli spiriti delle sorgenti, il potere di trasmettere rivelazioni divine.